Introduzione
all' esperimento Compact Muon Solenoid (CMS) presso il Large Hadron Collider (LHC) del CERN
L' esperimento CMS (Compact
Muon Solenoid)
è uno dei 4 esperimenti costruiti al collisore
protone-protone
LHC
(Large
Hadron Collider) del CERN.
LHC è il più grande
acceleratore di particelle esistente ed entrerà in funzione
nella Primavera 2009; in esso i protoni
collidenti raggiungeranno
un'energia nel centro di massa di 14 TeV (1 TeV=1012
eV), che permetterà di creare, nelle conversioni energia-massa
che
avviene negli urti inelastici, nuovi stati fisici con masse dell'ordine
di 100-1000 volte la massa del protone, attualmente
previsti dalle
teorie
delle interazioni elementari e tuttora non scoperti.
Nell’acceleratore
i protoni, a pacchetti di ~1 ns ( 30cm) separati da 25 ns , verranno
fatti
scontrare a 40MHz con periodo (time bunch crossing “bx”) di 25 ns. La
sezione d’urto inelastica prevista e’ dell’ordine 55 mb da
estrapolazioni dei
dati degli attuali collisionatori e della teoria. La sezione
d'urto per gli eventi di fisica
interessanti e'
10**11 volte inferiore.
Disegno del rivelatore CMS(
english)
Il
rivelatore
CMS e' un apparato con molteplici funzionalità,
realizzato
per ricostruire le particelle (fotoni, elettroni,
muoni, pioni, protoni, ecc.) generate nelle collisioni
identificandone
la tipologia e misurandone l' energia e/o l' impulso e la direzione.
Il suo funzionamento e'
riportato qui.( english).
Il
rivelatore CMS si presenta come una struttura cilindrica molto compatta
( 22 m di
lunghezza, 16 m
di diametro ) il cui asse coincide con la direzione dei fasci
di pp che interagiscono nel centro. Le
particelle
prodotte nell’interazione incontrano dapprima una zona detta di
tracciamento in
cui esiste un campo magnetico parallelo ai fasci, uniforme di 4 T,
successivamente un calorimetro elettromagnetico per la rivelazione e
l’arresto
degli elettroni e dei fotoni primari. Poi un calorimetro adronico per
l’arresto
e la rivelazione delle particelle adroniche. Esternamente al
tutto il
rivelatore dei muoni.
Il
campo magnetico e’ prodotto da un magnete
solenoidale superconduttore di 6 m
di diametro e 7 di lunghezza,
raffreddato con elio liquido (4.5 K). Il magnete divide la struttura in
due
parti, quella centrale in cui il campo ha intensita’ di 4T, dove
avvengono gli
scontri p-p e dove sono posti il tracciatore e i calorimetri e la parte
esterna
con il campo magnetico di ritorno dove ci sono i rivelatori dei muoni.
Il
tracciatore e’ un rivelatore ermetico costituito da strati di
semiconduttore
(silicio) con altissima granularita’; attraverso l’energia di
ionizzazione
rilasciata e rilevata si individua il passaggio di particelle con
risoluzione
spaziale migliore di 50 micron. Dalla ricostruzione e dalla curvatura
delle
tracce nel campo magnetico si ottiene la misura del momento trasverso
delle stesse.
I
calorimetri elettromagnetico ed adronico sono
dentro il solenoide e oltre a misurare
l’energia delle particelle elettromagnetiche e adroniche, fermano sostanzialmente ogni particella
eccetto i muoni.
Il ritorno del campo magnetico del solenoide
avviene in gioghi di materiale
ferromagnetico che hanno
il compito di incanalare le linee di flusso magnetiche e contenere il
campo (intensita’
~2T). Nella parte centrale il ferro e’ diviso in cinque “ruote”
coassiali con
le linee di campo (numerate
da -2 a 2
e dette wheels). Queste hanno forma dodecaedrica e ogni
lato
costituisce un settore.
Ogni settore contiene i rivelatori di muoni in 4 strati di camere
(stazioni) per
l’individuazione del passaggio nel tempo e nella posizione
dei muoni o delle particelle cariche. I muoni
hanno vita media relativamente lunga (2,2 μs) e hanno
probabilità di produrre
sciami nei calorimetri molto più bassa rispetto agli elettroni.
I muoni sono quindi
in grado di attraversarli se hanno un momento minimo di ~4 GeV/c
trasverso ai
fasci e i calorimetri sono in grado di misurarne l’energia di
ionizzazione rilasciata,
energia caratteristica di particella al minimo di ionizzazione (MIP),
rilevandola al di sopra del rumore. I muoni possono essere rilevati in
tutte le
camere (attraversando tutto il ferro del giogo) se hanno almeno ~7 GeV/c .
Il gruppo di
Padova di CMS_MU ha ideato, progettato e costruito ( con
gruppi
italiani e stranieri) il rivelatore per l'identificazione (trigger)
e la misura
delle tracce di Muoni nella zona centrale del rivelatore (Barrel
Muon) . Ha contribuito alla preparazione del software per l'analisi dei
dati e ne ha verificato le funzionalita' con Simulazioni Monte Carlo e
la parte di ricostruzione
delle tracce singole e' stata utilizzata e ottimizzata con
traccie di
raggi cosmci durante le varie fasi di verifica del funzionamento
dell'apparato.
.
Il gruppo di Padova CMS_Tracker
ha
collaborato
alla realizzazione del Rivelatore Centrale costituito da rivelatori al
Silicio .
Il
rivelatore e' stato
assemblato ,
commissionato ( 2006 ,2007 ,2008 attraverso la misura di raggi
cosmici) e ha rilevato la presenza dei fasci singoli ( non
collissioni pp ) di LHC a settembre 2008.
La selezione degli eventi da registrare-
Trigger -( Trigger di CMS
)
si basa
sull'identificazione spaziale, temporale ed
energetica delle particelle ( Muoni DT
Muon Trigger
-Trigger
dei Muoni se Elettroni ) o topologica di
particelle ( Jets) o loro combinazione ed e' resa necessaria per
poter registrare non piu' di ~100 Hz dalla possibile frequenza di
produzione
di 40 MHz .
Una prima selezione e' realizzata hardware L1A ( Level 1 ) e una
seconda software on line HLT ( High Level Trigger)
I dati selezionati dal trigger di primo livello e poi dal trigger HLT
vengono registrati come Data Set RAW e passati al al computing cernter
- CMS Tier0- per essere
processati e ricostruiti come RECO o/e ***a seconda
della selezione
. I dati vengono poi ridistribuiti ai vari centri ( Tier1 e Tier2 ) :
Cnaf a bologna e' il centro dei dati in Italia e un Tier2 e' nei
Laboratori Nazionali di Legnaro.
Le condizioni di funzionamento del detector sono
registrate in un Data
Base Online DBOrcon usati durante la selezione online
(HLT) e
parzialmente in Data Base Offline DBOrcoff per le informazioni utili
per la ricostruzione offline .
I dati ( RUNS) sono identificati e visibili attraverso un
complesso
sistema DBS Discovery
DBSDiscovery
page
Descrizione
del flusso dei dati in CMS
Flusso
e Distribuzione dei
Dati in CMS (english)
Per poter accedere ai dati e' utile avere una visione
di di base e del software di CMS : CMSSW .
Software base
- link al corso di "Analisi
Dati e
Calcolo DistribuitoProgrammazione" (P.Stroili, Corso di Laurea in
Fisica)
- link al corso di "Analisi Dati e
Calcolo Distribuito" (P.Ronchese, Corso di Laurea in Fisica)
- link al corso di "CC ++ "
Software di
CMSSW ( avanzato)
• CMS Workbook:
https://twiki.cern.ch/twiki/bin/view/CMS/WorkBook
• Reference manual:
http://cmsdoc.cern.ch/cms/cpt/Software/html/General/gendoxy-doc.php
• WEBcvs:
http://cmssw.cvs.cern.ch/cgi-bin/cmssw.cgi/CMSSW/?cvsroot=CMSSW
• LXR:
http://cmslxr.fnal.gov/lxr/
• HyperNews:
https://hypernews.cern.ch/HyperNews/CMS/
last revised: 26/9/2008