OGGI 17 LUGLIO 1996 E' DOTTORE IN FISICA
FRANCESCO SEGATO

Questo e' il papiro della cloaca Francesco
che da sempre ha un appetito gigantesco,
"Questo bimbo non e' a posto"
penso' la mamma preoccupata
quando scopri' che alla poppata
lui preferiva un bell'arrosto.
Un bambino tranquillo e' sempre stato
ma la pasta lo trasforma in un toro scatenato.
Spesso si pestava anche con il fratello
per il possesso di una coscia d'agnello,
li separo' la mamma sul piu' bello
rullandoli di legnate con il mattarello.
I suoi amici adoravano i balocchi,
c'era persino chi giocava con il Lego,
lui pero' con un cenno di diniego
leggendo l'enciclopedia snobbava quei marmocchi.
Ora basta con le storie di Cesco bambino,
andiamo di corsa alle sue avventure d'amore,
parleremo di donne senza pudore
da cui di continuo voleva un bocchino.
Di madonna Giustina dobbiamo parlare,
che suora si fece per le sue colpe espiare,
"Checco, amor mio" lei lo implorava
ma per un anno lui non la cagava;
ma quando decise di assaggiarle la fregna,
lei fuggi' in un convento dove castita' regna.
In un fioretto medioevale lui si impegna
e per sei giorni con la nerchia spacca legna.
Dopo questa prima delusione d'amore
ricomincio' a mangiare a tutte le ore.
Nemmeno nel bere riusci' a darsi un freno:
ce ne vuole di roba per fargli fare il pieno!
Una sera in Jugoslavia ci ha provato
e con la vodka calda si e' ubriacato;
quello che disse in quella penosa condizione
si rivelo' essere una giusta previsione:
giuro' che in una settimana avrebbe trovato una gnocca,
tre giorni dopo a Giovanna lo metteva in bocca;
la mattina sulla spiaggia in mezzo ai bagnanti
il vomito irraggia a 2 pi greco radianti.
Questo fatto diede inizio ad una lunga tradizione
che ogni anno a Lugo lo porta con gli amici,
si trovano solo maschi, acidi e infelici,
per bere, vomitare e ruttare a profusione.
Anche durante gli anni di universita'
e' rimasto una gorna di profonda qualita',
mitiche resteranno le sue scarpette
con cui in mestra lustra piatti e forchette.
Ad una figura triste e bigia
lo porto' la sua grande ingordigia,
a furia di ingozzarsi come un maiale
solo allo specchio si vedeva le bale,
finche' sfascio' una sedia da campeggio
in mezzo al riso e all'altrui dileggio.
Ma ora dobbiamo turbare la vostra gaiezza
con un episodio noto per la sua tristezza,
narreremo infatti la mesta elegia
di chi ad Analisi fu cacciato via.
De Marco gli chiese dell'unita' le partizioni,
a Cesco di botto si gelarono i coglioni,
Bepi prosegui' privo di tatto:
"Lei e' Segato di nome e di fatto!".
Giunse a casa in preda allo sconforto
ed ecco Michela fargli un altro torto:
"Hai preso 30, hai preso 30, facciamo festa!",
lei non credeva alla notizia funesta.
Cesco mogio mogio cercava di smentire,
ma la sorca di lei era tutto un ribollire!
Alla fine l'equivoco fu chiarito,
e Cesco inizio' a pizzicarle la chitarra con un dito.
Dalla chitarra ha sempre tratto un gran godimento,
tanto da portare Michela all'esaurimento:
lei per moderarlo ce l'ha messa tutta,
adesso Cesco non si ingozza piu' come una fogna di Calcutta.
Fu lunga l'opera di ravvedimento:
ogni tanto Cesco mostrava segni di cedimento.
Quando nel laboratorio tra bilancieri ed aste
per fare festa portarono le paste,
nessuno per rispetto al professore
per primo voleva fargli onore:
lui solo con agile mossa
per primo afferrava la piu' grossa,
e in un angolo la divorava sbavando,
nascondendosi alla vista di Morando.
Cazzeggiare al computer per ore
e' la sua passione del cuore,
ma una volta giocando con il PHONE
fece una figura da cojon:
"Salve, sono uno studente ed il talk sto imparando",
"Sono il professor Someda e stavo lavorando!"
Nonostante la sua notevole mole
in ogni sport cimentarsi vuole,
ci preme ricordare qui
le sue rovinose cadute con gli sci,
nelle quali travolge gli amici
e svelle i pini dalle radici.
Sempre vivo sara' il ricordo cocente
di una partita sotto il solleone
quando Cesco doveva portare il pallone
e dopo sei ore arrivo' sorridente:
non lo accogliemmo solo a male parole,
porta ancora i segni delle nostre suole.
Ma nulla e' quello che allora ha provato
rispetto a cio' che oggi gli sara' dato!

RINGRAZIAMENTI:
Si pente di non averlo costretto a fare l'ingegnere: il PAPA'
Lo picchia col mattarello: MAMMA
Si bagna tutta per la gioia: la SORELLA
E' l'ultima speranza della famiglia: il FRATELLO LORENZO
Fanno la guardia al pollaio con la lupara caricata a pallettoni: i VICINI DI CASA
Si fanno piu' astuti: i SUOI CANI STERMINATORI DI GALLINE
Ricorda con struggente nostalgia i bei tempi del Liceo quando bruciarono ben 53 tavole da disegno ecomposero l'immortale "Ode a Zenone" e la sempiterna "Piereide": BOLZ
Cerca qualcun altro con cui perdere tempo a giocare con lo scanner: FEDERICO II DI SVEVIA
In suo onore si gratta i coglioni con una raspa da falegname: ANGELO
Stanno affilando i tacchetti per le prossime partite a calcio: ANTONIO, MARCO, GIANGI, NICOLA, MATTEO, DENIS, IVANO
Continuano ad essere citati per pura forza d'inerzia: ETTORE e DIMITRI
Lo inculerebbe dalla gioia: il DOTT. GIANLUCA
Continua invece a farsi inculare dai sottoposti (ormai ci ha preso gusto): il SOTTOTEN. DOTT. DAVIDE I.
Terrorizzano il Dipartimento gridando "Al fuoco, al fuoco!" ogni volta che suona una sveglia: BABBEI e PARERE
Esige fremente l'"acquetta": MARIARITA
Lascia bave di commozione ovunque si sieda: GIOVANNA
Apparsale in sogno la sua tega potente, di aver preso i voti si pente: SUOR GIUSTINA
Tira a lucido la chitarra in vista della festa: MICHELA
Eiaculano in gruppo ed eruttano fragorosamente: gli AMICI DI SARMEOLA
Lucidano i corrimano del Dipartimento con la mona: LIVIA, ERICA, CHIARA, BEATRICE, CHICCA, EMMA
SperiamochecontinuiatenersiCescocomeconfessorecosi'nonrompepiu'icoglioni-
efinalmentecapiremoperche'itedeschilesonodiventaticosi'simpatici: ALESSANDRA
Alimenta le sue turbe sessuali annusando i corridoi del Dipartimento: SANDRO BATTAGLIA
Si sta specializzando in crio-pompe: ADRIANA
Scala posizioni nell'hit-parade dell'ultimo mese: BOCCHERINI
Continuano a buttargli via i costosi strumenti di precisione: le DONNE DELLE PULIZIE
Ha finalmente scoperto chi e' quello stronzo che lo aveva interrotto, mangiandosi le dita per non essere stato il suo controrelatore: il PROF: SOMEDA