Informazioni per i media
In questa pagina trovate comunicati stampa di attività locali o nazionali che vedono un coinvolgimento della nostra Sezione.
Per eventi nazionali e internazionali potete fare riferimento alla pagina dell’Ufficio Comunicazione dell’INFN a Roma.
Se avete domande o volete concordare un appuntamento con un nostro ricercatore siamo a disposizione:
comunicazione@pd.infn.it
Sabine Hemmer, 049 967 7315
Anna Dalla Vecchia, 049 967 7022
Comunicati stampa della nostra Sezione
COMUNICATO STAMPA
6 aprile 2022
Storie di fisica e fisici.
70 anni di ricerche nell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
“Storie di fisica e fisici” è l’evento pubblico organizzato in occasione dei 70 anni dalla fondazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e della Sezione di Padova, che si terrà il 9 aprile alle ore 18:00 presso Palazzo della Ragione, uno dei luoghi più prestigiosi e rappresentativi della città.
Un’occasione importante per coinvolgere la cittadinanza e raccontare 70 anni di ricerche e grandi scoperte: dagli studi sui raggi cosmici fino al bosone di Higgs e alle onde gravitazionali. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Comune di Padova, il patrocinio dell’Università di Padova e del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei”.
Moderatrice della serata sarà la divulgatrice e giornalista scientifica Barbara Gallavotti che, attraverso domande e spunti di riflessione, animerà il dialogo tra tre scienziati: Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Roberto Carlin, direttore della Sezione di Padova e Antonio Masiero, già direttore della Sezione e già vicepresidente dell’INFN.
Ci sarà anche Fabiola Gianotti, direttore generale del CERN, collegata in diretta da Ginevra, a raccontare i momenti più significativi e le emozioni della scoperta del bosone di Higgs: uno dei traguardi più importanti della ricerca in fisica degli ultimi anni, cui anche la Sezione INFN di Padova ha dato un grande contributo.
Attraverso l’alternarsi di discussioni, video, e video interviste a ricercatori e ricercatrici, immagini e brani musicali, suonati da un ensemble del Conservatorio “Cesare Pollini”, verrà ripercorsa la storia dell’INFN con particolare riferimento alla Sezione di Padova, una delle quattro sezioni fondatrici dell’ente.
Nel 2021 la Sezione ha raggiunto l’importante traguardo di 70 anni di attività, ma a causa delle incertezze legate alla pandemia, si è preferito rimandare ogni celebrazione. “Questa sarà l’occasione per presentare alla collettività il nostro impegno e i risultati ottenuti anche grazie allo storico legame che la città di Padova ha con il mondo della fisica e dell’astrofisica. Le domande aperte sono però ancora tante e, nel corso della serata, daremo voce ai progetti per raggiungere nuovi traguardi”, ha dichiarato Roberto Carlin, direttore della Sezione INFN di Padova e docente di Fisica presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova.
Il legame con la città è ricordato anche dal Sindaco di Padova, Sergio Giordani, che dichiara: “l’evento organizzato dalla sezione padovana dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è doppiamente importante e meritevole: da un lato sottolinea e celebra i 70 anni di una istituzione scientifica nazionale che si è sviluppata ad altissimi livelli seguendo il solco tracciato dalla scuola di Enrico Fermi, dall’altro lo fa coinvolgendo tutta la città in uno straordinario sforzo di divulgazione della cultura scientifica. Abbiamo nella nostra città un istituto di ricerca scientifica di livello internazionale che merita di essere più conosciuto e apprezzato anche da chi non è un “addetto ai lavori”. E le opportunità che l’INFN offre su questo fronte tutto l’anno, anche per le scuole, sono molte e permettono di scoprire le affascinanti linee di ricerca che spaziano dalla fisica delle particelle all’astrofisica. La scienza e la ricerca pure si confermano ogni giorno fondamentali per capire sempre più a fondo come sono fatti e come si comportano la materia e l’universo, e tutto questo oltre ad essere estremamente affascinate ha ricadute importantissime in molti campi della ricerca applicata e della tecnologia anch’essi praticati con successo dall’INFN”.
Era il 1951 quando i gruppi di fisica delle Università di Padova, Roma, Milano e Torino decisero di proseguire e sviluppare la tradizione scientifica iniziata negli anni ’30, con le ricerche teoriche e sperimentali di fisica nucleare di Enrico Fermi e della sua scuola.
Da allora la Sezione di Padova ha garantito e mantenuto un ruolo fondamentale nel promuovere la ricerca locale, rendendola protagonista di grandi esperimenti internazionali e con uno sguardo sempre attento allo sviluppo e all’innovazione.
Negli anni ha sviluppato una rete di collaborazioni con le aziende del territorio condividendo con loro il proprio know-how e coinvolgendole nella realizzazione degli strumenti necessari alla ricerca di base o supportandole nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia, dalla stampa 3D alla ricerca in ambito medico.
Ben integrata nel territorio, la Sezione è ospitata presso la sede del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e ha sempre collaborato con l’ateneo, mettendo a disposizione le proprie risorse, in funzione del servizio di formazione e sviluppo che fanno dell’Università patavina un’eccellenza internazionalmente riconosciuta e motivo di orgoglio per la città.
La partecipazione è gratuita con registrazione obbligatoria tramite questo modulo
https://agenda.infn.it/event/30534/registrations/3020/Per l’accesso sono richiesti il Green Pass rafforzato e la mascherina di tipo FFP2
Contatti:
Sabine Hemmer: 331 217 1984 – comunicazione@pd.infn.it
COMUNICATO STAMPA
8 febbraio 2022
L’arte degli studenti Padovani andrà al Museo archeologico di Napoli
Nominati i vincitori della mostra “Colori e immagini della scienza” visitabile fino al 13 febbraio presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova.
La mostra raccoglie 77 opere realizzate da 230 studentesse e studenti dei licei di Padova (Liceo Scientifico Rolando da Piazzola, Liceo Artistico Statale Amedeo Modigliani, Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi), Venezia (Istituto Istruzione Superiore Franchetti Venezia), Bassano (Liceo Scientifico Statale Jacopo da Ponte), Mogliano Veneto (TV) (Liceo Statale Giuseppe Berto), Trento (Liceo Artistico Alessandro Vittoria) e Cesenatico (FC) (Liceo Scientifico Enzo Ferrari) che dal 2020 partecipano alla terza edizione del progetto Art & Science Across Italy, per avvicinare gli studenti dei licei al mondo della ricerca attraverso l’arte.
Le opere sono state valutate da una giuria composta da ricercatori, esperti d’arte e di comunicazione. Alla premiazione, svoltasi ieri presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia, erano presenti gli studenti, i coordinatori del progetto, Flavio Seno direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia e Roberto Carlin Direttore dell’INFN Sezione di Padova.
I lavori spaziano dalla pittura all’arte plastica, dai video ai gioielli. “Siamo molto soddisfatti per aver riportato la mostra in presenza dopo l’interruzione del 2020 e perché, nonostante le difficili condizioni in cui la scuola si trova ad operare, i risultati non sono mancati: le opere evidenziano la sensibilità e la volontà comunicativa dei ragazzi”, afferma Michele Michelotto, coordinatore della tappa padovana del progetto e componente della giuria e aggiunge “per questa terza edizione abbiamo inoltre oltrepassato i confini regionali coinvolgendo anche scuole di Trento e Cesenatico, a dimostrazione della validità del progetto”.
Un particolare riconoscimento va ai primi tre elaborati: al primo posto “Guarda oltre”, realizzato da Sabrina Perletti, Alice Zuccheri e Beatrice Vedove del Liceo Statale Jacopo da Ponte di Bassano del Grappa, un elegante riproduzione dell’atomo e dei suoi componenti che, se guardati dal giusto punto di osservazione, rivelano la precisione della materia; il secondo posto è andato a “L’attualità al microscopio”, di Luigi Stigliano, Ludovica Mezzaroba e Vittoria Tosetto dell’Istituto Bruno Franchetti di Venezia, rappresentazione su tela dell’immagine vista al microscopio di una cellula del sistema respiratorio attaccata dal Covid, descritta dagli stessi autori come un “piacevole gioco di forme irregolari. Allo stesso tempo, però, l’apparenza inganna, poiché in fondo quest’opera dai colori accesi rappresenta il virus che ha fermato e svuotato le nostre vite”; al terzo posto il video “Into the dark” realizzato da Maria Consiglia Conte, Alice Rosati e Serena Iotti dell’Istituto Leonardo da Vinci – Liceo Scientifico Enzo Ferrari di Cesenatico, un viaggio nello spazio alla scoperta di un buco nero, il tutto spiegato con chiarezza e ironia e supportato da un’animazione fresca ed essenziale.
L’iniziativa, che ha coinvolto 12 città italiane con altrettante mostre, è stata realizzata localmente dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) della Sezione di Padova, in collaborazione l’Amministrazione Comunale e il patrocinio dell’Università di Padova e del Dipartimento di Fisica e Astronomia.
Il progetto è inserito all’interno di Art & Science Across Italy, realizzato dal coordinamento nazionale dell’INFN e dal CERN di Ginevra.
Le prime 5 opere selezionate accederanno alla mostra conclusiva, prevista a maggio presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), con l’esposizione dei migliori lavori provenienti da tutte le città coinvolte. Un’ulteriore selezione premierà i 20 studenti che, a livello nazionale, avranno saputo meglio comunicare la scienza attraverso l’arte, con un soggiorno di alcuni giorni al CERN per partecipare a seminari di arte e scienza, nonché vivere a contatto con i ricercatori di uno dei più grandi laboratori di ricerca del mondo.
Contatti:
Coordinatore locale: Michele Michelotto michele.michelotto@pd.infn.it, 366 668 6197
Link alle immagini:
Panoramiche mostra: https://docs.infn.it/share/s/8OK_J8afSnippVQC3L5Bng https://docs.infn.it/share/s/rCjDfeMuTZyK3nHdIGKO7w
prima classificata: https://docs.infn.it/share/s/WpUY9hKXQ02za8MhdUOk0g
seconda classificata: https://docs.infn.it/share/s/tD0sEuO_SvCcMoIiz4ZVyQ
terza classificata (immagine): https://docs.infn.it/share/s/z2QsYyO2QXi4u3qAHfNnhw
terza classificata (video): https://www.youtube.com/watch?v=kM43G2BAE0M
sito progetto: https://artandscience.infn.it/
Facebook/ Instagram: @artandscienceacrossitaly
Facebook: @INFNPadova, Instagram: @infn_padova
COMUNICATO STAMPA
Studenti delle superiori di Padova e Venezia alla scoperta dei raggi cosmici
Mercoledì 10 novembre 2021 ore 15:00 – 17:00
Dopodomani, il 10 novembre, gli studenti delle scuole superiori di Padova e Mestre parteciperanno all’International Cosmic Day
Che cosa sono i raggi cosmici e da dove provengono? Come possono essere misurate le particelle che li compongono? Queste sono alcune delle domande a cui dopodomani, il 10 novembre, in contemporanea ai loro coetanei di tutto il mondo, cercheranno di dare una risposta 14 studenti degli istituti superiori di Padova e Mestre durante l’International Cosmic Day (ICD), organizzato a Legnaro grazie al supporto dei ricercatori della Sezione di Padova, dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova.
Gli studenti di Padova e Mestre incontreranno i ricercatori dell’INFN alle ore 14.00 nell’aula Rostagni dei Laboratori Nazionali di Legnaro. Oltre a Padova, l’INFN organizzerà l’International Cosmic Day nelle città di Bari, Catania, Cosenza, Firenze, L’Aquila (presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ad Assergi, e presso il Gran Sasso Science Institute), Lecce, Milano, Napoli, Pisa, Roma, Siena, Torino, Trento e Trieste. Inoltre, quest’anno la mattina del 10 novembre verrà trasmesso in streaming dalle 9.30 alle 13.00, l’ICD nazionale organizzato dalla sezione INFN di Lecce, che sarà visibile a tutti senza iscrizione sul canale YouTube INFN Edu Physics. In totale parteciperanno così più di 4500 studenti di tutta Italia.
L’International Cosmic Day, che quest’anno compie 10 anni, si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera, accompagnandoli tra i misteri dell’Universo racchiusi nei raggi cosmici. Gli studenti italiani, come altri coetanei all’estero, analizzeranno i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle proveniente dal cosmo. Quando i raggi cosmici attraversano l’atmosfera terrestre, interagiscono con questa e vengono prodotte particelle secondarie, che al livello del mare sono nel numero di alcune centinaia al secondo per ogni metro quadrato di superficie. Le studentesse e gli studenti analizzeranno il flusso di queste particelle secondarie, misurandone l’intensità e cercando di capire come questa dipenda dalla direzione di provenienza. Poi, attraverso un videocollegamento, confronteranno le loro risposte con quelle ottenute da gruppi di studenti in tutto il mondo. Alla fine della giornata gli studenti saranno invitati a preparare, come in una vera collaborazione scientifica internazionale, un breve articolo in lingua inglese che riassuma i risultati ottenuti, e gli elaborati saranno pubblicati online.
L’iniziativa è coordinata dal centro di ricerca tedesco DESY di Amburgo e organizzata in collaborazione, oltre che con l’INFN e altri partner, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle: il CERN di Ginevra, il FERMILAB di Chicago e i gruppi International Particle Physics Outreach Group (IPPOG), il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet. In Italia l’iniziativa è organizzata in collaborazione con le Università che ospitano le Sezioni INFN.
La rete di Sezioni INFN partecipanti all’ICD è coordinata da OCRA – Outreach Cosmic Ray Activities, un programma della Commissione Terza Missione dell’INFN, che raccoglie le attività di outreach sul tema dei raggi cosmici. Con l’obiettivo di essere di supporto ai docenti per coinvolgere le studentesse e gli studenti nel campo della fisica dei raggi cosmici, OCRA organizza diverse attività per le scuole e la cittadinanza, e si occupa dello sviluppo e della produzione di strumenti e percorsi online pensati per attività didattiche.
Per informazioni:
La pagina web dell’ICD dell’INFN: https://web.infn.it/OCRA/international-cosmic-day/
La pagina web dell’ICD internazionale: http://icd.desy.de/
La pagina Facebook dell’ICD: https://www.facebook.com/InternationalCosmicDay/
La mappa mondiale delle istituzioni partecipanti: https://icd.desy.de/e25775/
Programma dell’ICD 2021: https://icd.desy.de/Informazioni logistiche:
Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL – INFN)
Via dell’Università, 2 – Legnaro (PD)
Aula Rostagni – ore 14:00-18:00Contatti per la stampa:
Sabine Hemmer (sabine.hemmer@pd.infn.it), tel: +39 3312171984Contatti per le scuole: Sabine Hemmer (sabine.hemmer@pd.infn.it), Carla Aramo (aramo@na.infn.it)
COMUNICATO STAMPA
Il COVID non ferma gli studenti che raccontano la scienza attraverso l’arte
Giovedì 15 aprile 2021 ore 15:30 – 17:00
Incontro on-line per studenti e insegnanti coinvolti nel progetto Art & Science across Italy
Non si sono lasciati scoraggiare dal COVID 186 studentesse e studenti dei licei di Padova, Piazzola sul Brenta, Schio e Feltre che hanno partecipato alla mostra padovana “I colori della scienza, nell’arte della ricerca scientifica”, e che sono stati premiati oggi, 15 marzo, aderendo al progetto “Art & Science across Italy”, con cui ragazzi da tutta la penisola raccontano la scienza attraverso l’arte.
L’esposizione era prevista per fine febbraio 2020 presso la prestigiosa Sala della Gran Guardia a Padova, messa a disposizione grazie alla collaborazione del Comune di Padova, in particolare dell’Assessorato alla Cultura, ma a pochi giorni dall’inaugurazione iniziava, per tutti, un’esperienza che nessuno si sarebbe mai aspettato e il progetto fu bruscamente interrotto.
Studenti, insegnanti e ricercatori, nonostante le difficoltà, sono andati avanti: la possibilità di un’esposizione tradizionale era compromessa e si è quindi deciso di rendere fruibile la mostra on-line sul sito web del progetto Art & Science across Italy dov’è tutt’ora visitabile.
Art & science è un’iniziativa organizzata ogni due anni dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), in collaborazione con il CERN di Ginevra, per portare il mondo della ricerca nelle scuole secondarie di secondo grado, coinvolgendo studentesse e studenti in un percorso di approfondimento del mondo della ricerca per poi raccontare le loro esperienze per mezzo dell’arte. Un viaggio che attraversa la penisola e coinvolge diverse città, con altrettante mostre locali, per concludersi nella selezione nazionale, solitamente prevista al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e la possibilità per gli studenti di vincere interessanti premi o visite a laboratori di ricerca come il CERN.
La tappa locale, coordinata dalla Sezione di Padova dell’INFN, raccoglie 66 lavori ospitati, quest’anno purtroppo solo idealmente, in una città da sempre sede di scienza, cultura e arte; che vanta uno degli atenei più antichi d’Europa e tutt’ora luogo di eccellenze internazionali nel mondo della ricerca scientifica.
Le opere, realizzate dai ragazzi dei licei Fermi, Selvatico e Modigliani di Padova, Rolando da Piazzola di Piazzola sul Brenta, Martini di Schio e Istituto Canossiano di Feltre, sono state valutate da una giuria composta da ricercatori, esperti d’arte e di comunicazione. Alla premiazione, rigorosamente on-line per motivi di sicurezza, erano presenti Carlo Broggini, direttore della Sezione di Padova dell’INFN la dottoressa Federica Franzoso del Comune di Padova e i coordinatori del progetto Pierluigi Paolucci e Michele Michelotto; i sei migliori lavori passeranno ora alla selezione nazionale, che sarà pubblicata a maggio sul sito di Art & Science.
I lavori spaziano dalla pittura all’arte plastica, dai video ai gioielli, mostrano la voglia di mettersi in gioco, la sensibilità e le capacità artistiche e comunicative delle giovani generazioni. “Sono stupito del risultato dei ragazzi e non è stato facile fare una selezione tra i tanti lavori che hanno attirato la nostra attenzione”, afferma Michele Michelotto, coordinatore della tappa padovana del progetto e componente della giuria.
Un particolare riconoscimento va ai primi tre elaborati: si aggiudica il primo posto il video “ Le ombre dell’aria” di Gabriele Bonora, Giovanni Guzzonato e Lazar Nikolic del liceo Martini di Schio, realizzato attraverso il metodo Schlieren, rende visibili le “turbolenze nell’aria” in un’opera astratta, dove linee, colori e forme abbandonano la realtà e il pensiero razionale, per rappresentare altro, il non senso; segue “Mental Processes” di Selene Lagazzoli, Angelica Fabbri e Laura Notaro del liceo Selvatico di Padova, un’opera a tecnica mista in omaggio alle neuroscienze, rappresenta limiti e possibilità della mente umana, fautrice essa stessa del destino proprio e della società di cui ogni individuo è componente essenziale; al terzo posto “La scienza in natura morta, tra ieri e domani” opera su tela di Arianna Lazzari, Giacomo Ragazzo e Gaia Casotto del liceo Modigliani di Padova che, con abilità e attenzione dei particolari, racchiude simbolicamente secoli di scienza nell’immaginario ufficio di un ricercatore.
Speriamo che questo momento possa rappresentare per i nostri ragazzi un piccolo gesto di incoraggiamento e speranza, in un periodo tanto difficile anche per loro. Ma la sfida non è ancora finita: per le 6 opere finaliste alla tappa padovana si apre ora lo scenario nazionale, dove tutto viene rimesso in gioco, non resta che attende le finali di maggio 2020 sul sito web di “Art & Science across Italy” seconda edizione e invitarvi a seguire anche la terza edizione, partita con l’anno scolastico 2020-2021.
Contatti:
Coordinatore locale: Michele Michelotto michele.michelotto@pd.infn.it, 366 668 6197
sito progetto: https://artandscience.infn.it/
le opere di Padova | II edizione: https://l.infn.it/mostra
Facebook/ Instagram: @artandscienceacrossitaly
Facebook: @INFNPadova, Instagram: @infn_padova
COMUNICATO STAMPA
International Radon Day a Padova
Giovedì 7 novembre 2019, ore 17.00 – 19.00
Aula “A. Rostagni” – Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, Via Marzolo 8, Padova
L’INFN (Sezione di Padova), in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia e il Comune di Padova, in occasione dell’anniversario della nascita di Maria Skłodowska Curie, premio Nobel per la scoperta della radioattività, giovedì 7 novembre organizza una giornata di approfondimento sul tema del Radon e della Radioattività per celebrare l’International Radon Day 2019.
Durante la giornata verrà presentato il progetto Radiolab, svolto nei licei padovani nell’anno scolastico 2018/2019. Saranno proprio due studenti dei Licei “Nievo” di Padova e “Galilei” di Selvazzano, che hanno partecipato al progetto lo scorso anno, ad illustrarlo ai nuovi partecipanti e ai loro compagni. Radiolab a Padova coinvolge circa 100 studenti ogni anno in un’attività sperimentale con l’obiettivo di misurare la concentrazione di Radon nelle proprie abitazioni e scuole.
“La forza del progetto Radiolab sta nel poter insegnare ai ragazzi l’approccio alla ricerca sperimentale, tramite lo studio del Radon, tematica così vicina alla nostra quotidianità” dichiara Antonio Caciolli, Ricercatore del Dipartimento di Fisica e Astronomia e responsabile del progetto.
Che cos’è il Radon? Il Radon-222 è un gas radioattivo di origine naturale, presente nel sottosuolo, che può penetrare all’interno degli edifici, ed è considerato la seconda causa di tumore ai polmoni dopo il fumo. Per questo è fondamentale svolgere attività di monitoraggio e sensibilizzare la cittadinanza a queste tematiche.
All’iniziativa del Radon Day sarà presente anche l’Assessore del Comune di Padova alle politiche del lavoro e dell’occupazione, ambiente, verde, parchi e agricoltura, Chiara Gallani, che ci illustrerà l’intensa attività di monitoraggio del Radon svolta da Arpav in sinergia con il Comune di Padova negli ultimi anni.
“Ritengo molto importanti giornate come questa perché accendono l’attenzione su tematiche su cui il settore ambiente lavora costantemente. Infatti, abbiamo svolto un intenso lavoro di controllo dei livelli di Radon nelle scuole materne e nidi d’infanzia comunali.” sottolinea l’assessore Gallani.
Le attività si concluderanno con un seminario del Prof. Giulio Peruzzi, docente di Storia della Fisica e vice direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia, che darà l’opportunità agli studenti di assistere ad una lezione academica sulla storia della scoperta della Radioattività e della figura di Madame Curie.
Contatti:
Dr. Sabine Hemmer – referente per la comunicazione, INFN Padova, comunicazione@pd.infn.it, tel. 3312171984
Dr. Antonio Caciolli – referente progetto Radiolab, antonio.caciolli@pd.infn.it, tel. 3384487165
Link utili:
Sito del progetto Radiolab: https://web.infn.it/RadioLab/
Il progetto Radiolab a Padova: https://www.pd.infn.it/it/per-le-scuole/outreach-radiolab-la-ricerca-a-casa-tua/
COMUNICATO STAMPA
I colori della Scienza in mostra al Museo di Storia Naturale di Venezia
Il 9 novembre alle 18:00, presso il Museo di Storia Naturale di Venezia (MSN), s’inaugura la mostra “I colori della Scienza” organizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) della Sezione di Padova, all’interno del progetto Art & Science Across Italy e sarà visibile fino al 24 novembre.
La mostra è organizzata con la collaborazione del MSN, del Dipartimenti di Fisica e Astronomia e del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, per presentare i lavori di oltre 80 studenti di 5 licei (Liceo M. Foscarini, Liceo G.B. Benedetti, Liceo M. Polo, Venezia; IIS Bruno-Franchetti, Mestre; Liceo G. Berto, Mogliano V.to) ai quali è stato chiesto di esprimere in forma artistica le loro impressioni della ricerca fondamentale in fisica delle particelle e altre discipline correlate, di interesse dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Durante l’inaugurazione saranno premiati i lavori migliori, che potranno così accedere ad una selezione nazionale prevista a Napoli per maggio 2020.
L’iniziativa rientra infatti in un più ampio progetto del l’INFN che vede coinvolte altre 10 città italiane (Firenze, Genova, Matera, Milano, Napoli, Pisa, Padova, Potenza, Roma, Torino), con altrettante mostre locali ed una grande esposizione finale a Napoli.
Tra queste anche la mostra che, sempre l’INFN di Padova, presenterà in collaborazione con il comune di Padova presso la Sala della Gran Guardia a marzo 2020 a cui parteciperanno diversi licei padovani e di altre province venete.
I ragazzi che avranno presentato i lavori artistici che meglio comunicano i concetti di ricerca e di scienza vinceranno un soggiorno presso il CERN di Ginevra, dove potranno vivere un’esperienza unica tra seminari ed esperimenti in uno dei più importanti laboratori del mondo.
Art & Science Across Italy è alla sua seconda edizione, la prima ha visto i lavori degli studenti veneziano esposti al Casinò del Lido nel 2017, in occasione del convegno sulla Fisica delle Alte Energie, che portò ben 4 studenti della Laguna veneta a vivere la loro prima, e chissà… forse non ultima, esperienza al CERN di Ginevra.
Contatti:
Dr Tommaso Dorigo | Ricercatore INFN-Padova
tommaso.dorigo@gmail.com
+39 366 699 5594
In allegato testo comunicato e due dei lavori presentati, dagli studenti dei licei di Venezia, alla prima edizione di Art & Science Across Italy del 2017 in occasione della mostra al Lido di Venezia.
COMUNICATO STAMPA
PINT OF SCIENCE ITALIA 2019, DAL 20 AL 22 MAGGIO LA SCIENZA ALLA SPINA TORNA ANCHE A PADOVA. IL PIÙ GRANDE EVENTO DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA AL MONDO
Anche a Padova si svolge l’evento di divulgazione scientifica più grande al mondo che porta gratuitamente la scienza nei pub: scienze fisiche, chimiche, biologiche sono i temi presentati in tre pub della città da ricercatrici e ricercatori impegnati in Italia e all’estero.
L’atteso appuntamento di maggio con la scienza giunge alla sua terza edizione per Padova e alla quinta a livello nazionale. Dalle sei città della prima edizione nel 2015 alle 23 città dell’edizione di quest’anno: il ritmo è quello di una manifestazione… spumeggiante!
Dal 20 al 22 maggio in 3 pub cittadini 10 relatori e relatrici provenienti dagli enti di ricerca ed istituti universitari della nostra città, andranno ad aggiungersi agli oltre 300 speaker che presenteranno le loro ricerche in più di 70 pub distribuiti in 23 città italiane (Avellino, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Ferrara, Genova, L’Aquila, Lucca, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Pisa, Reggio Calabria, Roma, Rovereto, Sarno, Siena, Torino, Trento, Trieste).
“Pint of Science” è organizzato in Italia dall’Associazione “Pint of Science Italia” ma rientra in un network di iniziative che si svolgeranno contemporaneamente anche in altri 24 paesi coprendo tutti i continenti e rendendola di fatto la più grande manifestazione mondiale del suo genere.
«Pint of Science risponde al nostro desiderio di rendere la scienza alla portata di tutti in un contesto informale come il pub sotto casa – spiega Alessia Tricomi, responsabile nazionale e Presidente dell’Associazione Culturale Pint of Science Italia –. Il format, ormai collaudato essendo questa la ottava edizione a livello mondiale e la quinta in Italia, consiste nel mettere insieme un pubblico di semplici appassionati insieme a ricercatori impegnati in temi di grande attualità nel campo delle scienze. Il tutto con un linguaggio che al tempo stesso risulti semplice ma non banale. Parliamo di scienza ma davanti a un boccale di birra è il nostro slogan!».
Le serate si svolgeranno contemporaneamente in tre pub cittadini nelle giornate di lunedì 20, martedì 21 e mercoledì 22 maggio a partire dalle 20.30: al Canevone si parlerà di fisica e astronomia con tre serate dedicate a “Atom to galaxies”, a Il Vizio sarà la volta delle bioscienze con tre incontri nel segno di “Our Body” e all’Old England si parlerà di tecnologia con “Tech me out”.
Pint of Science è un evento completamente gratuito e non a scopo di lucro, che esiste grazie al contributo degli sponsor principali: INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), SIERR (Società Italiana Embriologia Riproduzione e Ricerca).
Il programma a Padova
Ogni sera dal 20 al 22 maggio ore 20:30
Canevone si parlerà di “Atom to galaxies” con:
- 20 maggio: relatore Maurizio Pajola (INAF Padova) – “Osiris-REx: Come ti riporto a Terra pezzi di un asteroide”;
- 21 maggio: Angelo Ricciardone (INFN Padova) – “100 anni e poi “sentirle”: la Relatività Generale e le onde gravitazionali”;
- 22 maggio: Elisa Prandini (Università e INFN di Padova) – “Una galassia al doppio malto”.
Il Vizio si parlerà di “Our Body” con:
- 20 maggio: Mattia Arboit (Università di Padova) – “Come virtualizzare una staminale pluripotente”;
- 21 maggio: Konstantinos Lefkimmiatis (CNR e VIMM) – “Illuminare il linguaggio cellulare: dove, quando e perché”;
- 22 maggio: Sara Zumerle (VIMM e Università di Padova) – “Biologia dell’invecchiamento: anche le cellule vanno in pensione”.
Old England si parlerà di “Tech me out” con:
- 20 maggio: Luca Nodari (CNR Padova) – “La chimica del …tubetto”;
- 21 maggio: Anna Maria Zaltron (Università di Padova) – “Le pinzette ottiche: dita di luce per manipolare la materia”;
- 22 maggio: Liliana Mou e Michele Ballan (INFN – LNL) – “Radioattivo ma non cattivo! La fisica nucleare al servizio della medicina”.
Pint of Science – La storia
Nel 2012 Michael Motskin e Praveen Paul, due ricercatori all’Imperial College di Londra, idearono “Meet the researchers” (Incontra i ricercatori), un’iniziativa finalizzata a portare nei laboratori alcuni malati di Parkinson, Alzheimer, malattia del motoneurone e sclerosi multipla per incontrare i ricercatori e vedere come si svolgevano le ricerche atte a sconfiggere le loro patologie.
L’evento fu particolarmente motivante sia per i visitatori che per i ricercatori. Pensarono quindi che, se le persone possono entrare nei laboratori e incontrare i ricercatori, perché non portare i ricercatori fuori dagli ambienti accademici per incontrare le persone in luoghi comuni?
Così nel maggio 2013 nacque nel Regno Unito la prima edizione di Pint of Science che ha portato al grande pubblico alcuni dei più autorevoli ricercatori per raccontare il loro lavoro agli amanti della scienza e della birra con i toni e gli ambienti informali dei pub.
In Italia, la manifestazione arrivò nel 2015 coinvolgendo Genova, Trento, Siena, Roma, Pavia, Milano, ma il successo “spumeggiante” dell’iniziativa ci ha portarti alle 23 città del 2019 (Avellino-Sarno, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Ferrara, Genova, L’Aquila, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pisa-Lucca, Pavia, Reggio Calabria, Roma, Siena, Trento-Rovereto, Trieste e Torino).
Non si tratta però di un successo solo italiano perché sono ben 24 i paesi coinvolti in ogni angolo del mondo (Australia, Belgio, Brasile, Canada, Costa Rica, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Messico, Olanda, Paraguay, Portogallo, Regno Unito, Russia, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica e Tailandia).
Link testo comunicato:
https://docs.infn.it/share/s/nsRH9ntDRBaUTdgvZ05gLw
Link l’iniziativa nazionale:
Link al programma completo per la città di Padova:
https://pintofscience.it/events/padova
Link foto e video:
foto scorsa edizione 1: https://docs.infn.it/share/s/YpNPd8NHT3mm9Y9ay9PgFQ
foto scorsa edizione 2: https://docs.infn.it/share/s/aGcj1TtLQy2dA_1j1Er7Yw
logo Italia: https://docs.infn.it/share/s/B8wG_VJ0TjOEGhHQV47NdQ
logo Padova: https://docs.infn.it/share/s/K4MNM-ZgTdqleMcCky6yXQ
video Padova: https://docs.infn.it/share/s/SIOlGmWCSu6Fgg2Rm4TSIQ
Social networks:
http://www.facebook.com/pintofscienceitaly
http://www.twitter.com/pintofscienceIT
http://www.instagram.com/pintofscienceIT
Hashtag dell’evento: #Pint19
Contatti:
Michele Michelotto (coordinatore Pint of Science Padova)
Ricercatori e studenti informano i cittadini sul radon
Sabato 11 maggio dalle 10.00 alle 18.00 presso lo spazio 35 del Centro Culturale San Gaetano è aperta al pubblico la mostra/laboratorio “Outreach-Radiolab. La ricerca a casa tua”, organizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Padova, con la collaborazione ed il sostegno del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e la partecipazione dell’ARPAV, nel contesto della “Galileo settimana della scienza e dell’innovazione”.
L’iniziativa rappresenta la conclusione delle attività svolte durante l’anno scolastico 2018-2019 con alcuni licei del territorio: L. S. “Curiel”, L. S.” Fermi”, L. S. “Galilei” L. S. “Nievo”, L.S. “Rolando da Piazzola”, L. A. “Selvatico”, all’interno di due progetti: il primo, denominato Radiolab, riguarda la ricerca e l’analisi sulla presenza di Radon nel territorio di Padova, il secondo, denominato Outreach, è finalizzato a promuovere tra i giovani le attività scientifiche svolte dall’INFN.
Per tutta la giornata saranno allestiti alcuni punti informativi in cui gli stessi studenti spiegheranno al pubblico i risultati dei lavori e delle analisi condotte, mostrando anche gli strumenti e i metodi di lavoro.
Ci sarà inoltre “l’angolo dello scienziato” dove i ricercatori dell’INFN e dell’Università di Padova saranno a disposizione del pubblico per rispondere a domande sulla ricerca in fisica e sulle scoperte più recenti.
L’ARPAV sarà presente con uno stand informativo per fornire ulteriori informazioni alla cittadinanza sul Radon e sulle tematiche ambientali ad esso collegate.Il lavoro svolto con Radiolab rientra in un progetto che l’INFN sta svolgendo anche in altre città italiane con lo scopo di mettere gli studenti al centro di una campagna di valutazione della radioattività ambientale. Per quanto riguarda il territorio padovano, grazie alla guida di esperti ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Sezione di Padova e del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, gli studenti hanno affrontato tutti gli aspetti dell’attività scientifica, dalla scelta del posizionamento dei sensori fino all’analisi dei risultati. L’obiettivo del progetto è lo studio della concentrazione del gas Radon che, prodotto naturalmente nel sottosuolo, può accumularsi in ambienti chiusi e costituire in casi estremi un rischio non trascurabile per la salute delle persone.
Si tratta quindi di una modalità efficace per far provare agli studenti che cosa significa fare ricerca in tutti i suoi aspetti, ma anche per diffondere le informazioni sul Radon tra i giovani e le loro famiglie.Attraverso Outreach gli studenti del Liceo “Selvatico” hanno progettato e realizzato dei gadget per descrivere a un pubblico giovane le attività di ricerca nell’ambito della fisica nucleare e subnucleare. E’ stata così valorizzata la loro capacità comunicativa e la maggiore affinità con i coetanei per parlare di argomenti percepiti spesso come lontani ed incomprensibili, ma che al contrario riguardano gli aspetti più comuni della quotidianità e, se spiegati adeguatamente, possono risultare semplici e suggestivi.
Data e luogo dell’evento:
11 maggio 2019, ore 10:00-18:00, Centro Culturale San Gaetano – Spazio 35Contatti:
Team Comunicazione INFN Sezione di Padova
email: comunicazione@pd.infn.itTel:
Sabine Hemmer, responsabile comunicazione INFN – Sezione di Padova: 3312171984
Antonio Caciolli, ricercatore Dipartimento di Fisica e Astronomia: 3384487165
È NATO SMACT, IL COMPETENCE CENTER DEL TRIVENETO
Questa mattina, nella prestigiosa cornice del Palazzo del Bo dell’Università di Padova, i rappresentanti di 40 enti pubblici e privati hanno firmato l’atto costitutivo della società consortile per azioni SMACT, che gestirà il Centro di Competenza del Triveneto per favorire le collaborazioni tra ricerca e impresa nelle tecnologie “Industria 4.0”. Il nome della società è l’acronimo delle 5 tecnologie di cui si occuperà: Social, Mobile, Analytics, Cloud e Internet of Things.
I soci fondatori di SMACT sono 8 università del Triveneto (Padova, Verona, Ca’ Foscari, IUAV, Trento, Bolzano, Udine e SISSA di Trieste), due enti di ricerca (l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e la Fondazione Bruno Kessler), la Camera di Commercio di Padova e 29 aziende private:
ACCA software, Adige, Brovedani Group, CAREL Industries, Corvallis, Danieli & C. Officine Meccaniche, DBA lab, Electrolux Italia, EnginSoft, Eurosystem, Gruppo PAM, Innovation Factory, Intesa Sanpaolo, Keyline, Lean Experience Factory, Microtec, Miriade, Omitech, Optoelettronica Italia, OVS, SAVE, Schneider Electric, TEXA, TFM Automotive & Industry, Thetis, TIM, Umana, Wartsila Italia, Como Next.
Il Centro di Competenza ha ottenuto un finanziamento di 7 milioni di Euro dal Ministero dello Sviluppo Economico per operare principalmente in 3 ambiti:
- orientamento alle imprese, in particolare PMI, attraverso la predisposizione di una serie di strumenti volti a supportarle nel valutare il loro livello di maturità digitale e tecnologica;
- formazione alle imprese, al fine di promuovere e diffondere le competenze in ambito Industria 4.0 mediante attività di formazione in aula, sulla linea produttiva e su applicazioni reali;
- progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, proposti dalle imprese, e fornitura di servizi di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0, anche attraverso azioni di stimolo alla domanda di innovazione da parte delle imprese, in particolare delle PMI.
L’organo amministrativo di SMACT sarà un Consiglio di Gestione di 7 componenti guidato dal prof. Fabrizio Dughiero, prorettore dell’Università di Padova per il trasferimento tecnologico.
La sede legale e amministrativa dello SMACT è al Campus Economico San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
Il presidente del consiglio di vigilanza sarà Daniele Finocchiaro, presidente del consiglio di amministrazione dell’Università di Trento.
Il neo-presidente di SMACT ha dichiarato:
“Dopo circa due anni di lavoro, iniziato con un accordo dei Rettori del Triveneto firmato il 30.9.2016, finalmente trova compimento la costituzione di SMACT. Attraverso questa nuova forma di partenariato pubblico-privato si vuole far crescere la cultura digitale delle nostre imprese, soprattutto le PMI. La formazione, la dimostrazione sul campo e lo sviluppo di progetti di innovazione ad alto contenuto tecnologico saranno gli assi portanti del Centro. Da gennaio saremo già operativi con le sedi principali di Padova, Trento/Bolzano e Trieste/Udine, dove saranno collocate le cosiddette “live demo”, vere e proprie “navi-scuola” in cui le tecnologie potranno essere toccate con mano.”
Il prof. Dughiero ha già firmato l’accordo per la concessione del finanziamento da parte del MISE. La società sarà gestita da un management team di alta professionalità comprendente un Direttore Generale e 6 collaboratori. Il primo passo operativo di SMACT sarà la pubblicazione del bando di selezione del Direttore Generale.
Dopodomani, il 29 novembre, più di 2000 studenti delle scuole superiori parteciperanno all’International Cosmic Day nelle città di Bari, L’Aquila, Lecce, Milano, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Siena, Roma e Torino
Che cosa sono i raggi cosmici e da dove provengono? Come possono essere misurate le particelle che li compongono? Queste sono alcune delle domande a cui circa 2000 studenti degli istituti superiori di tutta Italia cercheranno di dare una risposta durante l’International Cosmic Day (ICD), organizzato con il supporto dei ricercatori delle Sezioni o Laboratori locali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). L’appuntamento internazionale, giunto alla sua settima edizione, è fissato quest’anno per il 29 novembre. Gli studenti incontreranno i ricercatori dell’INFN direttamente nelle Università e nei Laboratori INFN delle loro città. In particolare, quest’anno, l’International Cosmic Day organizzato dall’INFN si svolgerà nelle città di Bari, L’Aquila (presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ad Assergi, con la collaborazione del Gran Sasso Science Institute), Lecce, Milano, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Siena, Roma (presso le università Sapienza e Tor Vergata) e Torino.
L’International Cosmic Day si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera. In particolare, cercheranno di svelare i misteri dell’Universo racchiusi nei raggi cosmici. Gli studenti italiani, come altri coetanei all’estero, analizzeranno i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle provenienti dal cosmo. Quando i raggi cosmici attraversano l’atmosfera terrestre, interagiscono con questa e vengono prodotte delle particelle secondarie, che al livello del mare sono nel numero di alcune centinaia al secondo per ogni metro quadrato di superficie. Gli studenti studieranno il flusso di queste particelle secondarie, misurandone l’intensità e cercando di capire come questa dipenda dalla direzione di provenienza. Poi, attraverso una videoconferenza, confronteranno le loro risposte con quelle ottenute da gruppi di studenti di altre università e centri di ricerca in tutto il mondo. Alla fine della giornata gli studenti saranno invitati a preparare, come in una vera collaborazione scientifica internazionale, un breve articolo in lingua inglese che riassuma i risultati ottenuti, e gli elaborati saranno tutti pubblicati online.
L’iniziativa è coordinata dal centro di ricerca tedesco DESY di Amburgo, e organizzata in collaborazione, oltre che con l’INFN e altri partner, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle: il CERN di Ginevra, il FERMILAB di Chicago e i gruppi International Particle Physics Outreach Group (IPPOG), il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet. In Italia l’iniziativa è organizzata in collaborazione con le Università che ospitano le Sezioni INFN.
Per informazioni:
La pagina web dell’ICD dell’INFN: https://web.infn.it/OCRA/international-cosmic-day/
La pagina web dell’ICD internazionale: http://icd.desy.de/
La pagina Facebook dell’ICD: https://www.facebook.com/InternationalCosmicDay/
La mappa mondiale delle istituzioni partecipanti: https://icd.desy.de/e25775/
Contatti per la stampa nazionale:
Ufficio Comunicazione INFN, Catia Peduto, catia.peduto@presid.infn.it, tel.: 06 6868162, 3393784477
Contatti per le scuole: Sabine Hemmer (sabine.hemmer@pd.infn.it), Carla Aramo (aramo@na.infn.it)
Attività a Padova:
Le attività a Padova vedranno la partecipazione di quasi 100 ragazzi di sei Istituti Scolastici padovani: i Licei Scientifici “Curiel”, “Fermi” e “Galilei”, il Liceo “Nievo”, il Liceo Classico “Tito Livio” e l’IIS “Alberti”. Le attività si svolgeranno secondo il seguente programma:
8.30 Saluti dei Direttori dell’INFN – Sezione di Padova e del Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Padova
8.45 “I raggi cosmici: l’avventura della scoperta e le ricerche in corso” – Riccardo Rando
9.45 “Introduzione alle misure” – Michele Doro
10.15 Pausa
10.45 Misura del flusso dei raggi cosmici
12.00 Collegamento video con altri gruppi di tutto il mondo12.30 Conclusioni
13.00 Fine attivitàSede: Tutte le attività si svolgeranno in Aula Aula Luf 1, Via Luzzati, Padova, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Padova.
Orario: 29 novembre: 8.30 – 13.00
Referenti locali:
Sabine Hemmer, tel. 3312171984, sabine.hemmer@pd.infn.it
Anna Dalla Vecchia, tel. 0499677022, anna.dallavecchia@pd.infn.it
Mercoledì 10 ottobre 2018, oltre 200 ospiti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti all’Osservatorio astrofisico del Roque de los Muchachos a La Palma, isole Canarie, per l’inaugurazione del Large-Sized Telescope. Il telescopio, denominato LST-1, è il prototipo dei quattro LST programmati nel sito nord del Cherenkov Telescope Array (CTA) e, di fatto, il primo telescopio su un sito CTA.
LST ha una superficie riflettente parabolica di 23 metri di diametro, supportata da una struttura tubolare in fibra di carbonio rinforzata con tubi di acciaio. La superficie riflettente di 400 m2 raccoglie e focalizza nella camera la luce Cherenkov prodotta in atmosfera da particelle cariche di altissima energia, dove tubi fotomoltiplicatori la convertono in segnali elettrici che sono elaborati da un’elettronica dedicata. Sebbene LST-1 sia alto 45 metri e pesi circa 100 tonnellate, è in grado di riposizionarsi entro 20 secondi per acquisire brevi segnali gamma a bassa energia.
Gli LST estenderanno il potenziale osservativo a distanze cosmologiche e sorgenti più deboli. Sia la velocità di riposizionamento che la bassa soglia di energia sono fondamentali per gli studi di sorgenti transienti di raggi gamma nella nostra galassia e per lo studio di nuclei galattici attivi e di raggi gamma ad alto redshift, cioè da sorgenti particolarmente lontane. Contribuiranno, assieme agli altri telescopi, a nuovi risultati e possibili nuove scoperte nel campo dell’astrofisica delle alte energie, nella fisica dei raggi cosmici e nell’astronomia multi messaggero.
Il team di LST-1 è composto da oltre 200 scienziati di dieci paesi: Brasile, Croazia, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Polonia, Spagna e Svezia. In questo sforzo internazionale la leadership della progettazione e della gestione è stata condivisa tra LAPP, Annecy, Francia; Max Planck Institute for Physics, Monaco di Baviera, Germania; INFN, Italia; ICRR, Università di Tokyo, Giappone; IFAE, Barcellona e CIEMAT, Madrid, Spagna.
La Sezione dell’INFN di Padova in stretta collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università, hanno avuto un ruolo di particolare rilievo nella progettazione e nella realizzazione di questo complesso strumento.
Oltre a LST, saranno necessarie altre due classi di telescopi per coprire l’intera gamma di energia del CTA, da 20 gigaelectronvolt (GeV, un miliardo di eV ) a 300 teraelectronvolt (TeV, 1000 miliardi di eV): telescopi di dimensioni medie e piccole. Poiché i raggi gamma a bassa energia producono una piccola quantità di luce Cherenkov, per catturarne le immagini sono necessari telescopi con grandi specchi. Quattro LST saranno disposti al centro di entrambi gli osservatori dell’emisfero settentrionale a La Palma, e meridionale in Cile, di CTA.
CTA (www.cta-observatory.org) è un’iniziativa globale per costruire l’osservatorio di raggi gamma ad alta energia più grande e sensibile al mondo con circa 120 telescopi divisi tra due siti: uno nell’emisfero nord presso l’osservatorio astrofisico di Roque de los Muchachos sull’isola di La Palma, in Spagna, e l’altro nell’emisfero australe vicino al sito esistente dell’Osservatorio meridionale di Paranal, in Cile. Oltre 1.400 scienziati e ingegneri di 31 paesi sono impegnati nello sviluppo scientifico e tecnico del CTA. CTA per l’Italia è finanziata da INFN e INAF.
Recentemente, CTA è stato promosso come punto di riferimento nella roadmap 2018 del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI). Questo progetto riceve finanziamenti dai programmi di ricerca e innovazione di Horizon 2020 dell’Unione Europea.
Contatti locali per Padova:
Mose’ Mariotti +39 334 7151543 mose.mariotti@pd.infn.it, mose.mariotti@unipd.it
Michele Doro +39 328 7123188 michele.doro@pd.infn.it, michele.doro@unipd.it
Elisa Prandini +39 349 7711304 elisa.prandini@pd.infn.it, elisa.prandini@unipd.it
Giovanni Busetto +39 347 9291381 giovanni.busetto@pd.infn.it, giovanni.busetto@unipd.it
Martedì 18 settembre alle ore 18.00, presso l’Auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano via Altinate 71, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Padova, in collaborazione con il Comune di Padova, organizza una conferenza sulla medicina nucleare; l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Relatore sarà Diego Bettoni, direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN: in modo semplice e adatto a tutti, parlerà di fisica nucleare, uno dei campi più affascinanti della scienza moderna, utile non solo per approfondire la conoscenza dell’Universo, ma anche per migliorare le nostre condizioni di vita grazie ad innumerevoli applicazioni tecnologiche. Si parlerà sia di come gli acceleratori ai Laboratori di Legnaro servano per studiare i processi che portano alla formazione dei nuclei pesanti all’interno delle stelle e sia del laboratorio che si sta realizzando ai LNL per la produzione di radioisotopi innovativi per applicazioni mediche nel campo della diagnostica e della terapia.
Questo è il secondo di una serie di 4 seminari di divulgazione sulla scienza fatta all’INFN di Padova e organizzati in collaborazione con il Comune di Padova. Il primo è stato il 15 maggio, titolo: ‘Da LHC al Big Bang: la sfida del lato oscuro dell’Universo’, relatore prof. A. Masiero.
I prossimi appuntamenti saranno il 18 ottobre sulle nuove scoperte sull’universo ottenute grazie all’astrofisica multimessenger (onde gravitazionali, radiazione elettromagnetica, neutrini). Il quarto appuntamento sarà il 15 novembre e riguarderà la fisica delle alte energie, con la presentazione dei risultati degli esperimenti all’LHC del CERN di Ginevra e il progresso scientifico che ne consegue.
Per informazioni:
www.pd.infn.it
comunicazione@pd.infn.it
Per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a individuare la possibile sorgente di un neutrino cosmico grazie all’associazione con una sorgente di raggi gamma, cioè fotoni di altissima energia. Si tratta di un blazar, ossia una galassia attiva con al centro un buco nero supermassiccio di diverse centinaia di milioni di masse solari, distante 4,5 miliardi di anni luce, in direzione della costellazione di Orione. A questo straordinario risultato, pubblicato oggi su Science, i ricercatori sono arrivati combinando i dati del rivelatore di neutrini IceCube, che opera tra i ghiacci del Polo Sud, e altri 15 esperimenti per la rivelazione dei fotoni da terra e nello spazio.
L’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e varie Università italiane hanno dato contributi determinanti attraverso la partecipazione dei propri ricercatori a molti degli esperimenti e osservatori coinvolti nella scoperta.
Questa osservazione senza precedenti è frutto del lavoro “corale” dell’ultima frontiere dell’astronomia, quella a “molti messaggeri”: non solo la radiazione elettromagnetica in tutte le lunghezze d’onda (radio, microonde, infrarosso, visibile, ultravioletto, raggi X e gamma), ma anche le onde gravitazionali, i raggi cosmici, i neutrini. Si è così ottenuto un solido indizio verso la spiegazione di uno dei maggiori enigmi ancora irrisolti dell’astrofisica: l’origine dei raggi cosmici di altissima energia. I raggi cosmici sono, infatti, composti prevalentemente da protoni, particelle elettricamente cariche che sono deviate dai campi magnetici che permeano lo spazio, impedendoci di risalire alla loro origine. Un aiuto per chiarire questo mistero, che dura da oltre 100 anni, arriva dai neutrini che sono prodotti proprio dai protoni di alta energia. Essendo particelle neutre e con massa piccolissima, i neutrini non vengono deviati dai campi magnetici e interagiscono pochissimo con la materia, dimostrandosi dunque perfetti messaggeri, in grado di portarci diritti alla loro origine.
Il 22 settembre 2017 il rivelatore di neutrini IceCube osservava un interessante neutrino, battezzato poi IC-170922A. La sua energia molto elevata, pari a 290 TeV (teraelettronvolt, mille miliardi di elettronvolt), indicava, con ogni probabilità, che era stato originato da un lontano oggetto celeste molto “attivo”. Ci si aspettava che la produzione di neutrini cosmici fosse accompagnata da raggi gamma. Quando IceCube ha identificato IC-170922A, ha subito lanciato un “allerta neutrino” a tutti i telescopi, disseminati nello spazio e sulla Terra, nella speranza che le loro osservazioni potessero aiutare a individuarne con precisione la sorgente. E così è stato.
Il satellite Fermi, realizzato dalla NASA con una importante partecipazione di ASI, INAF e INFN, osservando con il telescopio LAT (Large Area Telescope) i raggi gamma molto energetici provenienti dalla direzione del neutrino, ha localizzato entro un decimo di grado un’emissione di radiazione gamma coincidente con una sorgente conosciuta. Era il blazar TXS 0506+056: un nucleo galattico attivo (AGN), cioè un buco nero supermassiccio al centro di una galassia che espelle nella nostra direzione un getto di radiazione e di materia a velocità vicine a quella della luce. Fermi-LAT ha diramato subito un’allerta che ha consentito ai diversi esperimenti di puntare la sorgente. Anche i telescopi MAGIC, realizzati con il contributo importante di INAF e INFN sull’isola di La Palma alle Canarie e che studiano dalla terra i raggi gamma provenienti dalle sorgenti celesti attraverso la radiazione Cherenkov prodotta nell’interazione con l’atmosfera terrestre, hanno orientato i loro giganteschi specchi verso la sorgente individuata riuscendo a rivelarla, osservandone lo spettro di emissione a un’energia mille volte maggiore di quella di Fermi, fornendo così un altro importante tassello per il completamento di questa scoperta.
Grazie alla combinazione di tutte le diverse osservazioni è stato così possibile individuare proprio nel blazar TXS 0506+056, che si trova nel cuore di una galassia a una distanza di 4,5 miliardi di anni luce dalla Terra, la sorgente del neutrino. La distanza di tale galassia ospite è stata misurata da un team di ricercatori guidato dall’INAF di Padova.
Il tema dello studio dei raggi cosmici ha una lunga tradizione nell’ateneo patavino. La Sezione di Padova dell’INFN e l’Università di Padova che sin dalla nascita dell’Ente hanno mantenuto fortissimi legami di collaborazione, hanno reso possibile una partecipazione importante della comunità locale di ricercatori agli esperimenti MAGIC e Fermi sin dal momento del disegno di questi apparati sperimentali, fornendo contributi significativi per il loro sviluppo. Anche in questa fase di particolare complessità i ricercatori in servizio a Padova o che si sono formati in questa sede hanno lavorato in prima linea sia per l’identificazione della sorgente del neutrino con la sorgente TXS 0506+056 osservata dal telescopio LAT di Fermi sia per lo studio dello spettro di emissione della radiazione elettromagnetica di altissima energia con i telescopi MAGIC. Proprio lo studio dello spettro di energia ha permesso una descrizione coerente dell’accelerazione di protoni a energia sufficientemente elevata da giustificare la produzione di neutrini come quello osservato, contemporaneamente all’emissione della radiazione elettromagnetica osservata in questa fase dagli esperimenti nelle diverse lunghezze d’onda fino alle energie estreme.
Adesso, che oltre ai raggi gamma abbiamo osservato anche un neutrino molto energetico, possiamo concludere che nei getti prodotti dall’AGN questi protoni sono sicuramente di energia estremamente elevata. Oltre a questa importantissima indicazione, il neutrino IC-170922A ci permette di risolvere, in parte, il mistero rappresentato dai raggi cosmici di energie estreme. Questo straordinario risultato dell’astronomia multimessaggero conferma dunque la strettissima connessione che sussiste tra i diversi messaggeri cosmici.
Contatti locali:
Alessandro De Angelis, alessandro.deangelis@pd.infn.it, 049.967.7193/320.4366230
Mosè Mariotti, mose.mariotti@unipd.it, 049.827.5906/334.7151543
Elisa Prandini, elisa.prandini@unipd.it, 049.827.5904/349.7711304
visione artistica dell’evento osservato riproduzione artistica di un blazar (Credits: NASA/JPL-Caltech, https://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA16695) visione artistica dell’osservazione I telescopi MAGIC (Credits: IAC, http://www.iac.es/copyright.php?lang=en) I ricercatori italiani della collaborazione MAGIC L’esperimento FERMI (Credits: NASA
https://www.nasa.gov/multimedia/guidelines/index.html)Uno dei telescopi di MAGIC
La 27a edizione del congresso internazionale QUARK MATTER 2018 (International Conference on Ultrarelativistic Nucleus-Nucleus Collisions) è organizzata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova e con la collaborazione di numerosi atenei italiani. Il congresso si terrà nei giorni 13-19 maggio 2018 presso il Palazzo del Cinema e il Palazzo del Casinò al Lido di Venezia. Al congresso parteciperanno circa 900 fisici provenienti da 37 nazioni.
La serie di conferenze “Quark Matter” è la più consolidata e importante occasione di presentazione e discussione di nuove ricerche scientifiche sulla fisica del Plasma di Quark e Gluoni, lo stato della materia di cui era composto l’Universo primordiale pochi istanti dopo il Big Bang e prima della formazione delle particelle che compongono i nuclei degli atomi. Le condizioni per lo studio del Plasma di Quark e Gluoni vengono ottenute nei grandi laboratori internazionali di fisica come il CERN di Ginevra e il Brookhaven National Laboratory negli Stati Uniti, attraverso interazioni di nuclei pesanti, come il piombo o l’oro, accelerati a velocità prossima a quella della luce. Le misure effettuate fino ad ora in questi laboratori ci dicono che il Plasma di Quark e Gluoni viene formato con una temperatura di 6 mila miliardi di gradi, cioè 400 mila volte più alta di quella del centro del Sole. Il Plasma si espande e si raffredda molto velocemente, comportandosi come un fluido di viscosità estremamente bassa. In questo senso, si può dire che le “gocce” di Plasma di Quark e Gluoni rappresentano il punto più caldo dell’Universo attuale, ma per un tempo estremamente breve di meno di un miliardesimo di miliardesimo di secondo.
I fisici italiani dell’INFN sono in prima linea in questo ambito della ricerca fondamentale, in particolare attraverso la loro partecipazione al progetto ALICE, uno dei quattro grandi esperimenti al Large Hadron Collider (LHC) del CERN. L’Italia rappresenta circa il 13% dei 1800 partecipanti all’esperimento e il gruppo di Padova riveste un ruolo di primo piano, con la figura del responsabile dell’esperimento e di alcuni dei suoi coordinatori scientifici.
L’assegnazione dell’organizzazione del congresso all’Italia è un forte segno di riconoscimento del ruolo centrale del nostro paese da parte della comunità scientifica internazionale.
Conferenza stampa
La Sezione di Padova dell’INFN invita ad una conferenza stampa giovedì 10 maggio 2018 alle ore 16.00 presso la sala Milla del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, via F. Marzolo 8, Padova
Per ulteriori informazioni:
Dott. Andrea Dainese – Coordinatore del Comitato Organizzatore di QM2018, andrea.dainese@pd.infn.it
Simulazione Quark Gluon Plasma
Il 30 novembre 800 studenti delle scuole superiori parteciperanno all’International Cosmic Day nelle città di Bari, Lecce, Napoli, Padova, Pavia, Perugia e Roma.
Che cosa sono i raggi cosmici e da dove provengono? Come possono essere misurate le particelle che li compongono? Sono gli interrogativi con cui circa 800 studenti degli istituti superiori di Bari, Lecce, Napoli, Padova, Pavia, Perugia e Roma si cimenteranno con il supporto dei ricercatori delle Sezioni locali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), recandosi nelle Università delle proprie città. L’occasione è rappresentata dall’International Cosmic Day (ICD), un appuntamento internazionale fissato quest’anno per il 30 novembre e giunto alla sua sesta edizione.
L’International Cosmic Day si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera. In particolare, gli studenti cercheranno di svelare i misteri dell’Universo racchiusi nei raggi cosmici. Gli studenti italiani, come altri coetanei all’estero, analizzeranno i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle provenienti dal cosmo. Quando i raggi cosmici attraversano l’atmosfera terrestre, interagiscono con questa e vengono prodotte delle particelle secondarie, che al livello del mare sono nel numero di alcune centinaia al secondo per ogni metro quadrato di superficie. Gli studenti studieranno il flusso di queste particelle secondarie, misurandone l’intensità e cercando di capire come questa dipenda dalla direzione di provenienza. Poi, attraverso una video-chat, confronteranno le loro risposte con quelle ottenute dai gruppi di altre università e centri di ricerca in tutto il mondo. E alla fine li pubblicheranno online. Seguiranno, così, lo stesso iter degli scienziati nel loro lavoro quotidiano nell’ambito di una collaborazione scientifica internazionale.
L’iniziativa è coordinata dal centro di ricerca tedesco DESY, di Amburgo, e organizzata in collaborazione, oltre che con l’INFN e altri partner, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle, il CERN di Ginevra, il FERMILAB di Chicago e con i gruppi International Particle Physics Outreach Group (IPPOG), il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet. In Italia l’iniziativa è organizzata in collaborazione con le Università di Bari, di Napoli, di Padova, di Pavia, di Perugia, del Salento, di Roma Tor Vergata e Sapienza di Roma.
Per informazioni:
La pagina web dell’ICD: http://icd.desy.de/
La pagina Facebook dell’ICD: https://www.facebook.com/InternationalCosmicDay/
La mappa mondiale delle istituzioni partecipanti: https://icd.desy.de/e25775/Contatti per la stampa:
Ufficio Comunicazione INFN, Catia Peduto,
catia.peduto@presid.infn.it, tel.: 06 6868162Contatti per le scuole (coordinatore INFN):
Sabine Hemmer,
sabine.hemmer@pd.infn.itL’International Cosmic Day a Padova
Le attività organizzate dalla Sezione INFN di Padova, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, sono articolate in due momenti che vedono coinvolti gli studenti. Un primo incontro è già avvenuto il pomeriggio del 24 novembre, quando un gruppo di 7 studenti ha partecipato alla preparazione dell’apparato sperimentale, lavorando a stretto contatto con i ricercatori.
L’evento principale si svolgerà invece il 30 novembre e vedrà la partecipazione di quasi 200 ragazzi di sei Istituti Scolastici padovani: i Licei Scientifici “Curiel”, “Fermi” e “Galilei”, il Liceo “Nievo”, il Liceo Classico “Tito Livio” e l’IIS “Alberti”. Le attività si svolgeranno secondo il seguente programma:
9.00 Saluti dei Direttori dell’INFN – Sezione di Padova e del Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Padova
9.15 “Gli enigmi dei raggi cosmici” – Riccardo Rando
10.00 “Quali sorgenti per i raggi cosmici?” – Elisa Prandini
10.45 Pausa
11.00 Misura del flusso dei raggi cosmici
12.00 Collegamento video con altri gruppi
13.00 Fine attivitàSede: Tutte le attività si svolgeranno in Aula Rostagni (ingresso Via Paolotti 9), Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Padova.
Orario: 30 novembre: 9.00 – 13.00
Referenti locali:
Sabine Hemmer, tel. 0499677315,
sabine.hemmer@pd.infn.itAnna Dalla Vecchia, tel. 0499677022,
anna.dallavecchia@pd.infn.it
A Venezia il progetto “Art & Science across Italy” ha coinvolto più di 300 studenti.
Avvicinare gli studenti liceali al mondo della Scienza e della Ricerca usando l’Arte come linguaggio di comunicazione: questo l’obiettivo del progetto Art & Science across Italy. Il progetto è iniziato il 20 ottobre 2016 a Milano per poi arrivare a Padova, Firenze, Venezia e Napoli. Ad oggi afferiscono al progetto 38 licei classici, scientifici ed artistici per un totale di 107 classi e 2980 studenti.
A Venezia il progetto ha coinvolto 323 studenti delle classi terze e quarte dei Licei Foscarini, Benedetti e Marco Polo di Venezia e del Liceo Stefanini di Mestre. Durante la prima fase del progetto, svoltasi tra gennaio e febbraio di quest’anno, ricercatori della Sezione di Padova dell’INFN hanno tenuto seminari presso le scuole per introdurre gli studenti al mondo della fisica delle particelle elementari e degli esperimenti del CERN. Nella seconda fase, durata da marzo a inizio giugno, gli studenti si sono dedicati alla realizzazione di “manufatti artistici” ispirati agli argomenti scientifici affrontati durante la fase precedente. Le opere veneziane sono catalogate al sito https://amva4newphysics.wordpress.com/.
La fase finale del progetto si svolgerà dal 5 al 12 luglio in concomitanza della conferenza EPS Conference on High Energy Physics a Lido, appuntamento molto importante della fisica delle particelle, che vedrà la partecipazione di più di 1000 ricercatori provenienti da tutto il mondo. Durante la conferenza le 17 migliori opere realizzate dagli studenti veneziani saranno esposte all’interno della mostra I colori del Bosone di Higgs, affiancata dalla collezione art@CMS che raccoglie a tutt’oggi una quarantina di elementi, ed è stata esposta in una ventina di eventi ed esibizioni internazionali, tra cui Singapore, Miami, Pechino, Chicago, e Ginevra. Una commissione composta da ricercatori ed esperti d’arte selezionerà le opere vincitrici degli studenti, che saranno premiate dal Direttore Generale del CERN, Fabiola Giannotti, sabato 8 luglio alle ore 21:00.
Tutte le opere premiate nelle selezioni locali saranno esposte anche all’evento finale a Napoli nel aprile 2018, dove verranno selezionato i due lavori migliori e inseriti nella collezione art@CMS del CERN, diventandone parte integrante. I giovani vincitori saranno invitati a trascorrere un periodo di 3 giorni presso il CERN di Ginevra dove visiteranno alcuni degli esperimenti e degli acceleratori di particelle e parteciperanno ad eventi divulgativi.
“Art & Science across Italy” è un progetto del network Europeo CREATIONS di Horizon2020 ed è organizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dal CERN di Ginevra e dall’esperimento CMS. L’edizione veneziana è organizzata in collaborazione con il progetto AMVA4NewPhysics della Commissione Europea, che sponsorizza l’iniziativa offrendo i premi ai migliori studenti di Venezia.
Date e sede:
Esposizione delle opere e mostra I colori del Bosone di Higgs: dal 5 al 12 luglio 2017, Casinò di Venezia, Lido
Cerimonia di premiazione: sabato 8 luglio 2017, ore 21:00, Sala Perla, Casinò di Venezia, Lido
Per informazioni:
Tommaso Dorigo, INFN – Sezione di Padova, telefono 049 9677230, email: amva4newphysics@pd.infn.it
Dopo il conferimento della Laurea ad honorem in Fisica dell’Università di Padova venerdì 9 settembre 2016, un secondo appuntamento padovano con Takaaki Kajita: nella mattinata del 12 settembre 2016 il vincitore del Premio Nobel per la Fisica 2015 aprirà il congresso Invisibles16 che si terrà dal 12 al 16 settembre all’Orto Botanico di Padova.
L’evento, organizzato dalla Sezione di Padova dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, si colloca nel contesto di due reti di collaborazione internazionale finanziate dall’Unione Europea, ELUSIVES e INVISIBLESPLUS, attive nell’ambito della Fisica delle particelle. Al convegno parteciperanno 170 ricercatori provenienti da 20 nazioni, tra cui Colombia, Iran e India. Particolare attenzione verrà data ai giovani ricercatori che avranno occasione di presentare il loro lavoro alla comunità di esperti all’interno del Young Researcher Forum.
Tra gli argomenti più importanti trattati durante il convegno c’è lo studio delle più evanescenti particelle di materia conosciute, i neutrini. Infatti, proprio per la scoperta delle oscillazioni dei neutrini è stato conferito il Premio Nobel al Prof. Kajita.
“Una delle domande centrali della nostra ricerca è l’origine e la natura dell’energia e della materia che osserviamo nell’Universo” dice Stefano Rigolin, professore dell’Università di Padova e presidente del comitato organizzativo della conferenza. “Solo il 5% dell’energia dell’universo è costituita da materia ordinaria, quella di cui siamo fatti tutti noi. Il 25% è invece composta da un tipo di materia chiamata “Materia Oscura”, dato che non interagisce con la luce e quindi rimane invisibile ai nostri occhi. Il restante 70% è rappresentata da una misteriosa forma di “Energia Oscura”, la maggior parte delle cui proprietà sono ancora ignote. Un altro argomento di grande importanza che verrà trattato durante il congresso è la recente scoperta delle onde gravitazionali. Siamo particolarmente lieti, infatti, di avere tra i nostri partecipanti anche Barry C. Barish, per tanti anni coordinatore e direttore del laboratorio dell’esperimento LIGO che a febbraio di quest’anno ha annunciato, insieme a Virgo, l’osservazione delle onde gravitazionali.”