Da Padova al CERN per guidare CMS
Enormi acceleratori di particelle, giganteschi rivelatori costruiti e gestiti da grandissime collaborazioni internazionali: tutto questo per studiare il microcosmo dei costituenti fondamentali della materia e le forze che li governano.
Di questo ed altro si parlerà giovedì 15 novembre 2018, ore 18:00, presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano, durante la conferenza organizzata dall’INFN – Sezione di Padova, in collaborazione con il Comune di Padova.

Il relatore sarà Roberto Carlin, professore presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e ricercatore dell’INFN – Sezione di Padova, e oggi anche spokesperson, cioè coordinatore, di uno dei principali esperimenti del CERN di Ginevra: CMS (Compact Muon Solenoid).
Per l’occasione Carlin ha risposto ad alcune domande che gli abbiamo posto sul suo lavoro da spokesperson:
Quali sono le sfide che attendono CMS nei prossimi anni in cui guiderai la collaborazione?
I due anni in cui guiderò la collaborazione CMS sono quasi completamente sovrapposti ad un periodo di fermo macchina che ha lo scopo di aggiornare gli esperimenti ed alcuni componenti del sistema degli acceleratori del CERN. Le sfide per CMS sono molteplici: dovremo analizzare a fondo i dati raccolti negli ultimi 3 anni e pubblicarne i risultati; saremo impegnati nella preparazione della presa dati che partirà nel 2021 con un aumento di energia da 13 a 14 TeV; infine procederemo con le operazioni di manutenzione e aggiornamento del rivelatore. Porteremo avanti l\’amplissimo programma di aggiornamento del rivelatore, recentemente approvato dalle agenzie finanziatrici, necessario per affrontare le sfide di HL-LCH: l’aumento di luminosità, cioè l’aumento del numero di particelle che collidono al secondo per centimetro quadro, di LHC previsto a partire dal 2026. Esso comporta un rifacimento importante di molte componenti dell\’esperimento e della loro elettronica, la cui costruzione deve iniziare nei prossimi anni.
Come si vede molte sfide contemporanee tutte essenziali, la più difficile è quella di pianificare tutte le attività in modo che le risorse della collaborazione possano affrontarle tutte con successo.
Come dobbiamo immaginarci il lavoro da spokesperson di una così grande collaborazione? Quali le difficoltà e gli aspetti più affascinanti?
E\’ un lavoro complicato perché avviene su piani molto diversi: dall\’interazione con le agenzie finanziatrici delle numerose nazioni che collaborano all\’esperimento, fino alla soluzione dei problemi giornalieri che possono richiedere interventi urgenti. Le difficoltà sono molteplici, forse la maggiore è mantenere una panoramica accurata su quanto accade giorno per giorno ed allo stesso tempo non perdere di vista le sfide a lungo termine. L\’aspetto più affascinante è sicuramente l\’interazione continua con numerosissimi colleghi provenienti da ogni parte del mondo, con culture diversissime ma accomunati dall\’obbiettivo di massimizzare il contributo di CMS alla scienza.
Oltre a te c\’è un altro padovano alla guida di un esperimento di LHC, Federico Antinori per ALICE. Il doppio incarico di spokesperson a fisici padovani è un risultato eccezionale: come te lo spieghi?
E\’ eccezionale soprattutto considerando che un altro fisico italiano coordina un terzo esperimento, quindi sono tre su quattro dei grandi esperimenti del CERN attualmente coordinati da italiani. E\’ la prova dell\’importanza della fisica padovana in Italia, e dell\’importanza della fisica italiana nel mondo.
L\’ingresso all\’evento è libero, per informazioni contattare:
Ufficio comunicazione INFN Padova
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www.pd.infn.it
tel.: +39 049 967 7022