Da precari a strutturati. Il tassello che mancava.
Stanno firmando in queste ore il contratto a tempo indeterminato, 170 dipendenti, tra ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi, che da anni lavorano per l’INFN con contratti a termine.
L’importante passo è stato possibile grazie all’assegnazione del fondo destinato alle stabilizzazioni, sancito dalla Legge di Bilancio 2018, pari a poco più di 1 milione dal 2018 e 3,4 milioni dal 2019, per un totale di 4,4 milioni annui. Quest’atto conclude il percorso iniziato nella primavera 2018 con l’emanazione da parte dell\’INFN di due procedure per il superamento del precariato, una per tecnici e amministrativi e una per tecnologi e ricercatori, a cui è seguita l’approvazione delle graduatorie da parte del Consiglio Direttivo del 27 luglio 2018, che stabiliva la data del 1 ottobre 2018 per le assunzioni. La questione tuttavia non è ancora completamente conclusa perché a fronte di queste 170 assunzioni e quelle avvenute negli ultimi anni, il fondo per il salario accessorio dell’ente non è stato incrementato. Si attende quindi nei prossimi mesi che ciò avvenga tramite il DDL “Concretezza”.
Presso la Sezione di Padova gli stabilizzati sono sette: tre tecnici, un amministrativo e tre tecnologi.
Il giusto riconoscimento per queste figure è giunto dopo un lungo periodo di precariato che in alcuni casi ha superato i 15 anni di servizio, durante i quali hanno collaborato, alla stessa stregua dei colleghi “strutturati”, a far funzionare il complesso impianto della ricerca in Sezione, apportando contributi personali di indiscussa professionalità.
Ai neo-assunti vanno le congratulazioni di tutti i colleghi e l’augurio di poter continuare a produrre, tutti insieme, come è nello stile e modus operandi della Sezione, saperi e competenze di elevata e peculiare qualità.
