La scienza padovana vola in orbita

C’è anche la scienza e la tecnologia padovana nel satellite Lares2 lanciato in orbita lo scorso 13 luglio dal vettore spaziale Vega C, il lanciatore leggero di nuova generazione dell’Agenzia Spaziale Europea decollato dallo spazioporto di Kourou, in Guiana Francese. La sua realizzazione servirà a sostituire e migliorare le prestazioni del precedente satellite Lares1, in orbita dal 2012.

Lares2 (LAser RElativity Satellite 2) è un piccolo satellite sferico di poco più di 42 cm di diametro e 300 kg di massa, con 303 cavità in cui sono inseriti altrettanti retroriflettori al quarzo CCR (Cube Corner Retroreflectors). I retroriflettori serviranno a ricevere i segnali laser inviati dalla terra, precisamente dalle stazioni dell’International Laser Ranging Service (ILRS) e rimandarli indietro; calcolando il tempo di andata e ritorno dei raggi laser sarà possibile calcolare la distanza tra terra e satellite.

Lares2 è stato costruito per mantenere un’orbita costante attorno alla terra, quindi ogni variazione nella distanza misurata sarà dovuta, non ad uno spostamento del satellite artificiale, ma a movimenti del nostro pianeta, come ad esempio lo spostamento delle placche terrestri o dei ghiacciai; tali misure serviranno anche a migliorare la precisione dei GPS, ormai indispensabili per molte delle nostre attività quotidiane.

Un altro importante obiettivo del satellite sarà verificare alcuni aspetti della relatività di Einstein e comprendere meglio come un corpo celeste, in questo caso la terra, influenza lo spazio-tempo attorno a sé.

Realizzare uno strumento capace di tanta precisione non è stato facile e ha richiesto tutta l’esperienza già sviluppata dall’INFN nella progettazione e realizzazione di rivelatori e acceleratori di particelle, come quelli del CERN di Ginevra, e i contributi alla realizzazione di apparati fondamentali del programma di fusione nucleare (IFMIF e DTT ancillari al progetto ITER).

Il progetto, grazie ad un accordo tra l’INFN e l’Agenzia Spaziale Italiana, ha coinvolto la Sezione di Padova e i Laboratori Nazionali di Frascati. Per la Sezione di Padova hanno contribuito il servizio di Progettazione Meccanica e l’Officina Meccanica, occupandosi dell’individuazione del materiale metallico (una superlega INCONEL 718), dei processi tecnologici di produzione dei semilavorati e dei trattamenti termici (con forgiatura a caldo e a freddo). In questo modo è stata garantita una sufficiente omogeneità nella struttura cristallina del manufatto e delle sue proprietà termiche e meccaniche, fondamentali per garantire le specifiche richieste dal progetto.

Per la realizzazione del satellite la Sezione di Padova ha collaborato con alcune aziende private, grazie al buon rapporto che lega il nostro ente di ricerca con le eccellenze tecnologiche del territorio.

Una volta messa a punto, la sfera è stata trasferita ai Laboratori Nazionali di Frascati per l’inserimento dei 303 retroriflettori con cui si è completata l’ottica del satellite.

Sempre presso la Sezione di Padova è stata realizzata una copia di Lares2 che rimarrà a terra con lo scopo di effettuare verifiche di calibrazione per garantire una maggiore precisione e un corretto funzionamento della sfera lanciata in orbita lo scorso 13 luglio.

Ancora una volta l’impegno nella ricerca e l’esperienza tecnica dell’INFN si sono rivelati fondamentali al raggiungimento di nuovi obiettivi; lo staff della Sezione di Padova, orgoglioso del lavoro fatto, è ora in attesa di verificare i risultati e le ulteriori conoscenze a cui ci porterà il lungo viaggio di Lares2.

Contatti: Adriano Pepato  coordinatore del progetto per la Sezione di Padova

Per approfondimenti:

news INFN

Lancio di Vega-C  (Copyright information about this videos is available here)