A 30 anni è il momento di presentarsi al pubblico
Il rivelatore acustico di onde gravitazionali Auriga lascia il capannone dove ha preso dati per quasi 15 anni per fare bella mostra di sé all’esterno, sempre ai Laboratori Nazionali di Legnaro (LNL) dell’INFN.
Finanziato dall’INFN a fine anni ’80 come clone-evoluto del progetto Nautilus, progettato dal gruppo del Prof. E. Amaldi, ha svolto la sua funzione di telescopio per onde gravitazionali emesse da esplosioni di SuperNove galattiche, all’interno di un capannone allestito presso i LNL, che ne hanno garantito l’operatività assicurando l’elio liquido necessario per il suo funzionamento. Ha fatto parte di un network mondiale di rivelatori simili, tra i quali era considerato lo stato dell’arte per sensibilità, controllo nelle sorgenti di rumore non termico e percentuale di tempo osservativo.
Il gruppo Auriga è stato promotore e propulsore di IGEC (International Gravitational Event Collaboration), primo tentativo riuscito di analisi comune in coincidenza di rivelatori finanziati da enti e nazioni diverse, modalità che oggi è standard nella fisica multimessenger inaugurata con le osservazioni di gravitazionale della rete di interferometri Ligo-Virgo.
Le metodologie di analisi dati utilizzate inizialmente da Auriga sono diventate parti integranti e fondamentali degli attuali protocolli di analisi della rete di interferometri.
Il responsabile nazionale e ideatore del gruppo Auriga, Prof. M. Cerdonio è stato cofondatore e Chair, dopo il premio Nobel B. Barish, del GWIC (Gravitational Wave International Committee), mentre come membro della Giunta Esecutiva dell’INFN ha gestito gli aspetti manageriali della nascita di Virgo ed Ego a Cascina (PI).
Con Auriga non è stata effettuata nessuna misura diretta di onde gravitazionali e non si sarebbero potuti identificare i segnali osservati da Virgo-Ligo, sia per componente spettrale che per intensità di emissione, ma l’ambiente di ricerca creativo e stimolante ha permesso di ottenere con i dati del rivelatore risultati scientifici che vanno al di là della mera ricerca delle onde gravitazionali, con contributi nell’ambito di controllo di oscillatori meccanici al limite quantistico, fisica del non equilibrio, gravità quantistica e materia oscura.
Auriga è stato un’avventura scientifica che ha coinvolto nel corso della sua lunga storia decine di ricercatori distribuiti in diverse sedi in Italia: il nucleo principale era all’università e all’INFN di Padova e all’università e INFN di Trento, ma importanti contributi sono venuti anche dai Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN, dall’Università e INFN di Ferrara, e dall’Università e INFN di Firenze.
Oggi la ricerca sperimentale sulle onde gravitazionali a Padova prosegue sia in seno all’Università che all’INFN, anche grazie ad alcuni ricercatori INFN che facevano parte di Auriga: Livia Conti, Gabriele Vedovato e Jean-Pierre Zendri. Gli scienziati padovani sono coinvolti sia nell’interferometro Virgo, che ha già rivelato assieme a LIGO molte onde gravitazionali, sia in progetti di futuri rivelatori come Einstein Telescope a terra e LISA nello spazio.
Ora che il ciclo sperimentale ed osservativo di Auriga si è concluso, il criostato e l’interno del rivelatore sono stati posizionati all’esterno lungo il percorso delle visite dei LNL, per permetterne un utilizzo didattico istruttivo e coinvolgente.
Nella speranza di poter riprendere presto la visite guidate ai Laboratori, vi invitiamo a venirlo ad osservare.
Contatti:
Auriga: Luca Taffarello
Visite ai LNL: https://www.lnl.infn.it/index.php/it/visitare-lnl
Un approfondimento su Il Bo Live:
La nuova vita di Auriga: il rivelatore di onde gravitazionali di Legnaro diventa una mostra permanente