Oltre i limiti: MAGIC apre una nuova era nell’astronomia gamma
Un lavoro di squadra perfetto, che ha coinvolto telescopi spaziali e sulla Terra nonché centinaia di ricercatori in tutto il mondo, ha permesso di registrare, per la prima volta in assoluto, fotoni di altissima energia emessi da un lampo di raggi gamma, o GRB, il risultato di una potentissima esplosione cosmica, registrato il 14 gennaio 2019. A captare questi fotoni, che hanno raggiunto energie dell’ordine del teraelettronvolt, ovvero migliaia di miliardi di volte più elevate di quelli della luce visibile, sono stati i telescopi gemelli MAGIC sulle isole Canarie.
Si tratta di un risultato senza precedenti, che fornisce nuove informazioni fondamentali per la comprensione dei processi fisici in atto nei GRB. Sebbene l’emissione fino alle energie del TeV nei GRB fosse stata prevista in alcuni studi teorici, essa era rimasta finora inosservata, nonostante le numerose ricerche svolte negli ultimi decenni con vari strumenti che lavorano a queste energie, tra cui MAGIC.
In questo senso MAGIC ha aperto una nuova strada per studiare i GRB con gli strumenti Cherenkov di nuova generazione, come il Cherenkov Telescope Array (CTA), il nuovo grande osservatorio internazionale che ci porterà a una comprensione più profonda di queste affascinanti esplosioni cosmiche.
I risultati sono stati pubblicati il 2 novembre 2019 in due articoli sulla rivista Nature.
Fondamentale per la scoperta, anche in questo caso, è stato il contributo scientifico italiano, con l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Agenzia Spaziale Italiana e varie Università.
Il gruppo MAGIC del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e della Sezione INFN di Padova, è stato uno dei fondatori dell’esperimento MAGIC, con forti responsabilità sia nella progettazione e realizzazione dei telescopi che nella loro gestione.
Una caratteristica particolare dei telescopi MAGIC è la loro “manovrabilità”: sono stati progettati per potersi riposizionare nel cielo con velocità sorprendenti (in meno di 30 secondi in una qualunque posizione del cielo osservabile). Per raggiungere questo obiettivo, i telescopi sono stati realizzati con una struttura leggera in fibra di carbonio, e una superficie ottica (specchi) in materiale composito particolarmente leggero sviluppato e realizzato proprio a Padova da un team di ricercatori e studenti guidati dal Prof. Mariotti, che è stato anche il portavoce di tutta la collaborazione internazionale MAGIC dal 2009 al 2012.
A Padova è stata sviluppata anche parte dell’elettronica di acquisizione dati del telescopio ovvero ‘elettronica di “trigger”: si tratta di un sistema per selezionare in maniera rapidissima (entro 50 nanosecondi) gli eventi di interesse da registrare.
Inerente proprio a questa misura, a Padova è stata messa a punto la prima strategia di allerta per osservazioni di GRB che, a partire da una rete globale di segnali di allerta satellitare, decideva l’opportunità di osservare un particolare “evento di interesse GRB” con un tempo di risposta rapidissimo. In seguito il sistema di allerta e riposizionamento si è poi evoluto e raffinato nel corso degli anni fino a diventare totalmente automatico.
Il successo dell’osservazione del GRB con MAGIC è stato frutto di un lungo lavoro preparatorio e di grande perseveranza. Il gruppo MAGIC di Padova è sicuramente un protagonista di questo risultato che ricompensa, con grande soddisfazione, un lavoro cominciato più di quindici anni fa anche con questo preciso obiettivo.
Per ulteriori informazioni:
Contatto locale Padova: Prof. Mosè Mariotti
Ufficio Stampa INFN – 06 68 68 162
Ufficio stampa INAF – 06 35 53 3270 , 339 8745059,
Ufficio Stampa ASI – 06 85 67 431 / 887